Implantologia computer guidata

Nella sua pratica clinica, il Dr. Emiliani utilizza il sistema implantare IDI Evolution che, con motore computerizzato TMM-2, consente di conoscere la qualità ossea del sito implantare di ognuno. Il successo di un impianto in titanio dipende, in gran parte, dalla disponibilità e dallo stato di salute dell’osso del paziente. L’età, la zona anatomica ed eventuali infezioni subite determinano, in ogni persona, una diversa densità ossea e conoscerla permette al dentista di scegliere l’impianto più adatto per ciascun caso.
Il motore implantare rappresentato qui a lato è dotato di un display che mostra al dentista e al paziente i grafici raccolti dalla lettura ossea dei siti implantari. Attraverso una sonda computerizzata, la macchina legge la qualità di ogni millimetro di osso del sito scelto, consentendo al clinico di ricercare la migliore stabilità possibile per l’impianto e di intervenire con notevoli possibilità di successo.
Esiste il rigetto di un impianto?

Si parla di rigetto quando il sistema immunitario di un paziente sottoposto a trapianto attacca il nuovo organo, perchè non lo riconosce. Il rigetto spesso impedisce un secondo intervento e può provocare complicanze notevoli. Nel caso di un fallimento implantare si parla, invece, di mancata osteointegrazione: può avvenire in una percentuale variabile (5-10 % dei casi nei primi mesi dopo l’inserimento) e può dipendere da diversi fattori (scorretta igiene post-intervento, eccessivo uso di tabacco, condizioni sistemiche o locali del paziente non favorevoli). Ogni dentista deve agire sempre un’attenta anamnesi pre-intervento di implantologia. Tuttavia, ci sono situazioni nelle quali la mancata guarigione del sito implantare determina una rapida formazione di tessuto fibroso attorno alla vite implantare rispetto al tessuto osseo determinando, alla fine, la poca stabilità dell’impianto. In ogni caso, a distanza di 2-3 mesi è possibile inserire un nuovo impianto senza grandi disagi per il paziente, salvo l’attesa e il dover sopportare un secondo intervento.